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mercoledì 23 novembre 2011

Parco Archeologico: ritorno al passato?


Nonostante l'attuale susseguirsi di notizie poco piacevoli che riguardano la nostra città, Manduria Migliore invita l'opinione pubblica a non abbassare la soglia di attenzione sulla situazione in cui versa il Parco Archeologico.
Dopo che la stagione estiva aveva infatti visto quattro associazioni locali (che tutti ringraziamo per l'impegno) adoperarsi per la gestione ed il regolare svolgersi delle visite guidate, ora si è tristemente tornati allo stato precedente con il Parco abbandonato a se stesso e ad un custode che ha l'onere di aprire e chiudere il cancello ad orari prestabiliti.
Eravamo in passato e siamo tuttora convinti che il Parco Archeologico, per l'intrinseca complessità ed onerosità economica della gestione, abbia bisogno di essere affidato a soggetti che possano gestirlo in maniera professionale ed efficace. Non intendiamo con questo affermare che il volontariato debba essere escluso, anzi lo consideriamo una risorsa indispensabile che deve essere ulteriormente valorizzata. Ma proprio in questo senso non riteniamo giusto scaricare sulle associazioni volenterose l'emergenza che ogni anno si crea in corrispondenza della stagione turistica per poi ogni settembre ritornare in stallo.
Per parte nostra dopo che, in un dibattito organizzato presso la ns. Sede, il sig. Sindaco ci aveva invitato a dare un nostro contributo di idee alla soluzione del problema abbiamo intrapreso alcune iniziative. Innanzitutto, con la collaborazione dell'assessore Stefanì, abbiamo potuto valutare la bozza di un disciplinare di gara per l'assegnazione a privati della gestione del Parco Archeologico che l'ufficio competente aveva preparato. Abbiamo quindi espresso formalmente, con un documento all’uopo depositato, le nostre considerazioni in merito e le possibili modifiche che suggerivamo di apportare allo stesso onde renderlo più appetibile e scongiurare quindi la possibile eventualità di una gara deserta.
Da allora nulla è accaduto. Il bando sembra essere rimasto “lettera morta”; la gara che doveva svolgersi non si è svolta e, dopo quasi sei mesi, abbiamo la nettissima sensazione che anche quest'anno nulla cambierà.
Certo, comprendiamo le difficoltà della “macchina amministrativa” nella preparazione di un bando piuttosto complesso poiché inerente un bene storico inestimabile, nonché le difficoltà tecnico-legali date da alcune pendenze con vecchie gestioni del Parco stesso, ma ciò che si contesta è l’inerzia o, quanto meno, la mancanza di informazioni alla cittadinanza circa il prosieguo del progetto di affidamento di un patrimonio da valorizzare e non da lasciare abbandonato a se stesso.
Il nostro “povero Parco” ha resistito a tanti millenni e le sue mura a tante battaglie, ma riuscirà a “resistere” all’abbandono? Ecco una delle domande a cui vorremmo avere risposta.

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