Manduria
Migliore vorrebbe oggi porre l'attenzione sul Piano
Nazionale per il Sud,
un documento programmatico siglato
il 3 novembre dall'ex Ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele
Fitto e dai Presidenti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,
del Molise, Sicilia, Sardegna e Puglia.
“Creare
nel Mezzogiorno un ambiente favorevole e pre-condizioni adeguate al
pieno dispiegamento delle sue potenzialità di sviluppo”, questo è
uno degli obiettivi principali dell'accordo che ci sentiamo di
condividere pienamente almeno nelle intenzioni.
Proseguendo
nella lettura dell’interessante documento scopriamo che
bisognerebbe: “fare progredire l’unificazione e promuovere lo
sviluppo del mercato interno del Sud attraverso la realizzazione di
grandi infrastrutture di trasporto, soprattutto ferroviario”, e a
tal proposito ci chiediamo se sia in quest'ottica il riordino delle
tratte ferroviarie che ha fortemente “ridimensionato” gli scali
della provincia di Taranto, con la soppressione ad esempio della
tratta Roma – Taranto.
Ci
chiediamo altresì se “lo sviluppo del mercato interno attraverso
la realizzazione di grandi infrastrutture di trasporto” si possa
tradurre, relativamente alla tristemente nota Bradanico –
Salentina, in un clamoroso “mancano i soldi”. Ed infatti:
-
il completamento del I lotto II stralcio è privo di copertura
finanziaria;
-
il II lotto (da San Pancrazio a Lecce) oltre a non essere inserito
nel piano investimenti, non è interessato da alcuna attività di
progettazione.
Questo
quando naturalmente per il progetto della pressoché inutile
Regionale
8,
di cui ci siamo già occupati in
passato,
si prevede uno stanziamento “iniziale” di 80 milioni di euro!
Altra
priorità prevista dal Piano è rappresentata dalla qualità
dell’ambiente definita: “precondizione per lo sviluppo del Sud,
superando nel tempo le situazioni di grave compromissione ambientale,
derivante in gran parte dall’eredità del passato, e di grave
criticità soprattutto nei settori dei rifiuti, delle bonifiche,
della depurazione e del dissesto idrogeologico” una
riqualificazione ambientale necessaria per l’attività turistica, a
testimonianza della quale viene, nell’assoluta indifferenza dei
politici nazionali, avviata la realizzazione di un depuratore con
scarico diretto a mare e conseguente divieto di balneazione.
Non
solo, viene giustamente ritenuta prioritaria anche la valorizzazione
del patrimonio archeologico a fini turistici, con l'ottimo esempio
sotto gli occhi di tutti del Parco
Archeologico di Manduria,
animato in fretta e furia per la stagione estiva grazie
all'intervento di Associazioni di volontariato, ma abbandonato
puntualmente al termine della stessa come ogni anno.
L’elenco
sarebbe ancora lungo, ma vorremmo concludere in bellezza, nel Piano
Nazionale per il Sud si parla di “miglioramento dei servizi e delle
strutture per l’istruzione” quale “elemento irrinunciabile per
lo sviluppo del Mezzogiorno e per assicurare le condizioni di pari
opportunità e diritti a tutti i cittadini”, nel frattempo a
Manduria Nas, Ispel e Vigili del Fuoco, chiudono
l’Istituto Tecnico Einaudi per inadeguate misure di sicurezza
dovute a, come si può immaginare, carenza di fondi in provincia.
Lasciamo
al giudizio dei nostri concittadini e corregionali ogni conclusione
in merito all'utilità di simili “Piani” quando rimangono, come
in questo caso, lettera morta. Sarebbe invece auspicabile che i
politici, una volta tanto, mettessero da parte inutili proclami e si
impegnassero a realizzare progetti, piccoli o grandi che possano
essere, per il bene comune. Di tutti!
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