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martedì 30 aprile 2013


LA CONVERSIONE DELLE MONETE IN ORO E LA RISERVA AUREA DI GARANZIA
di gherardo maria de carlo 
L'espressione "il signoraggio" rivale ai secoli scorsi, quando la circolazione di denaro era costituita soprattutto da monete in metalli preziosi (oro o argento). Ogni cittadino poteva chiedere al suo sovrano il di coniagli monete con il lingotti d'oro o argento, che portava alla zecca. Il sovrano, ponendo la sua effige sulla moneta, ne garantiva il valore (dato dalla quantità e dalla purezza del metallo in essa contenuta). In cambio di questa garanzia, tratteneva per sé una certa quantità di metallo: l'esercizio di questo potere sovrano venne chiamato "signoraggio".
Il signoraggio, dunque, indicava - e in pratica indica tutt'ora - il guadagno dello Stato nell'emettere la valuta.
Se in un primo tempo il valore della moneta era dato dalla quantità e dalla purezza del metallo prezioso in essa contenuto, con l'avvento della carta moneta il valore del biglietto veniva garantito dalla riserva aurea dello Stato, ovvero i biglietti erano convertibili in oro.
Il 22 luglio 1944, gli Stati del mondo, a Bretton Woods, costituirono il "Fondo Monetario Internazionale" e decisero di adottare un nuovo sistema monetario: tutte le monete erano convertibili in dollari, ma solo il dollaro era convertibile in oro. In altre parole, si era creata una sorta di riserva aurea indiretta.
Tutti gli Stati del mondo costituirono, quindi, delle riserve di dollari per garantire la propria moneta.
Quali furono le conseguenze ?
Per assicurare l'equilibrio del sistema, e la richiesta di dollari avanzata dai Paesi che dovevano garantire la loro moneta, gli Stati Uniti stamparono più dollari di quelli necessari alla sua, precedente, circolazione interna.
Nel 1970 l'OPEC, cioè il cartello dei produttori di petrolio, non solo aumentò il prezzo del greggio, ma pretese che questo fosse pagato in oro e non più in dollari. Gli Stati che avevano riserve in dollari cercarono di cambiarli in oro; oro che si sarebbe dovuto trovare nei forzieri di Fort Knox in USA. Purtroppo, solo in quel momento, si scopri che l'oro non era sufficiente e non copriva il valore dei dollari circolanti in tutto il mondo. Le riserve auree nel mondo (valutate al 1975) non superavano le 200.000 tonnellate, mentre per coprire tutte le monete circolanti, ne sarebbero occorse 75.000.000; il che significa che ogni moneta aveva una copertura del suo valore pari allo 0,3% in oro. Il 15 agosto 1971, Nixon annunciò a Camp David, con decisione unilaterale, di sospendere la convertibilità del dollaro in oro. Da allora, i Paesi continuarono a stampare moneta cartacea priva di qualsiasi garanzia.
In altre parole: da quel momento la riserva aurea non esisteva più, quindi la moneta diventava un valore unicamente virtuale, e non ancorato all'oro, come era avvenuto per secoli.

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